È giunto il momento di stringere i tempi: l’ARAN infatti si è impegnata a presentare la proposta di accordo economico alla parte sindacale. Non ci stancheremo mai di ripetere che i dirigenti delle scuole meritano di essere retribuiti in modo equo rispetto alle loro responsabilità. Questo obiettivo è progressivamente raggiungibile grazie alle risorse stanziate dalla legge 205/2017 che ha vincolato alla perequazione della posizione parte fissa 37 milioni per il 2018, 41 per il 2019 e 96 per il 2020. Ciò è stato possibile grazie alla grande mobilitazione promossa dall’ANP a partire dall’aprile 2017, culminata nella manifestazione a Roma del 25 maggio e continuata con l’astensione dalla compilazione del portfolio.
Di tanto in tanto, purtroppo, leggiamo comunicati di chi finge di ignorare che quelle risorse – insieme alle risorse erogate a tutti i pubblici dipendenti e pari al 3,48% della retribuzione – sono le uniche messe a disposizione per coprire il costo di questo contratto.
Evidentemente si cerca di irretire i colleghi con prospettive tanto infondate quanto inconcludenti e si censura ingiustamente il tavolo negoziale, prospettando scenari pessimistici che non hanno alcuna ragion d’essere e che potrebbero risultare addirittura autolesionistici per la categoria.
L’ANP, sindacato di gran lunga maggioritario della dirigenza scolastica, ricorda che le cifre stanziate dalla legge di bilancio sono il frutto di una stagione di proteste e di proposte tuttora in corso. Ottenere la perequazione completa resta il nostro principale obiettivo garantendo ai colleghi la massima tutela retributiva. Non permetteremo però che quanto ottenuto grazie alla nostra protesta e al nostro impegno sia messo in discussione da parte di chi ha interesse a ottenere solo visibilità e qualche iscritto in più.
Il nostro resoconto sugli esiti dell’incontro del 15 novembre sarà come sempre tempestivo e dettagliato.