Nel disegno di legge “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”, approvato a dicembre dalla Commissione Lavoro del Senato e ora in discussione presso le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, si dispone per la dirigenza pubblica, e quindi anche per i dirigenti delle Istituzioni scolastiche, l’introduzione dei nuovi sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza.
Tale disposizione trova, ovviamente, la decisa contrarietà dell’ANP che tramite il proprio Presidente Nazionale, Antonello Giannelli, fa sapere di ritenere concettualmente sbagliata oltreché offensiva tale decisione.
Il ruolo del dirigente non può essere sottoposto a questo genere di controlli e la sua valutazione non può essere frutto del solo conteggio delle ore passate a scuola, in quanto la qualità della prestazione non dipende dal tempo trascorso in ufficio, ma dal livello di raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati. E’ pertanto fondamentale, piuttosto, l’introduzione di un serio sistema di valutazione dei dirigenti della scuola che non sia inutilmente burocratico e che consenta in modo trasparente ed oggettivo adeguate differenziazioni e valorizzazioni.
Sarebbe erroneo pensare di raggiungere l’obiettivo di maggiore efficienza ed efficacia del sistema dell’Istruzione attraverso metodi offensivi della dignità dei professionisti e lesivi dell’autonomia della figura dirigenziale prevista dall’Ordinamento.
 
LA STAMPA 17 gennaio 2019 riprende l’intervento del Presidente