Nella serata di ieri, 22 luglio 2020,  l’ANP ha partecipato a distanza alla riunione, indetta dal Ministero dell’istruzione, a cui hanno partecipato le OO.SS. rappresentative del comparto e dell’area “istruzione e ricerca”, al fine di raccogliere osservazioni su una prima bozza del protocollo di sicurezza per la ripartenza di settembre, redatta dallo stesso Ministero in collaborazione con il Ministero della salute. 

Il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli nell’intervenire ha innanzitutto premesso che “le regole che riguardano la salute non possono lasciare alcuna discrezionalità in capo alle istituzioni scolastiche e ai dirigenti che le rappresentano.  Eventuali e ulteriori protocolli a livello di scuola sono inutili perché ciò che serve, per tutelare la sicurezza, è la prescrizione di regole precise che non lascino margine di differenziazione.” 

In secondo luogo, continua Giannelli “abbiamo chiesto che il testo del protocollo non presenti indicazioni in contrasto con precedenti documenti o, addirittura, con provvedimenti normativi. La scelta di attivare la DAD, ad esempio, non può essere impropriamente rimessa alla discrezionalità della singola istituzione scolastica, in assenza di idonea copertura normativa e a regolamentazione degli ordinamenti invariata. Così come non si deve evocare la necessità della “sanificazione”, visto che nel documento CTS del 28 maggio e nel protocollo di sicurezza degli Esami di Stato si fanno riferimenti solo alla pulizia e alla igienizzazione”.

L’ANP con il Presidente Giannelli “ritiene indispensabile e urgente che sia messo a disposizione delle scuole un documento snello e prescrittivo sugli aspetti meramente sanitari da adottare rigidamente e ovunque.  La stesura e la sottoscrizione del protocollo di sicurezza non possono tollerare ulteriori ritardi: occorre fare in modo che i dirigenti scolastici siano nelle condizioni di garantire ad alunni e famiglie che il primo settembre la scuola riprenda in sicurezza, senza attribuzioni di responsabilità indebite. La ripresa del Paese passa necessariamente dalla ripresa della didattica in presenza”.