Il Presidente Nazionale ANP Antonello Giannelli ha inviato oggi 13 febbraio 2021 una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Di seguito alcuni stralci.

Scrive il Presidente nazionale ANP: “La scuola, pur reagendo all’emergenza con la straordinaria energia e l’alto senso di responsabilità di chi vi opera quotidianamente, non sempre dispone di strumenti adeguati a rispondere ai nuovi paradigmi educativi e organizzativi richiesti dalla complessità del presente”.

Continua Giannelli: “La scuola lavora sulle persone, accompagnandole e supportandole nel processo di crescita e di sviluppo che le condurrà a vivere il ruolo di membri responsabili della loro comunità. È questo un percorso lungo di cui solo a distanza di tempo è possibile vedere e valutare i risultati. Il personale della scuola è costitutivamente orientato a pensare che il capitale investito produca ritorni su orizzonti temporali ampi e ben sa che un investimento in questo settore genererà, sul lungo termine, un elevato rendimento complessivo per la collettività. Del resto, la ricaduta di un investimento di questa natura si avverte anche in termini economici poiché il livello di istruzione delle persone influisce positivamente sulla loro partecipazione al mercato del lavoro, sulle possibilità di occupazione e sui redditi. Inoltre, anche l’innovazione, i servizi a elevata intensità di conoscenza e la formazione permanente si riverberano proficuamente sul prodotto interno lordo. In un’ottica ancora più ampia di benefici, infine, non posso non richiamare il quarto obiettivo dell’Agenda 2030 che individua in un’istruzione di qualità la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile”.

Proseguendo il Presidente dell’ANP evidenzia alcune criticità: ” I divari territoriali in termini di livelli di istruzione e di possesso di competenze, già ampiamente conosciuti nell’era pre COVID, si sono acuiti generando ulteriori sacche di povertà educativa. Le attività didattiche si svolgono prevalentemente in spazi che, pur talvolta rispondendo a criteri di pregio architettonico, non si configurano come ambienti adeguati – ancor più se gravati da deficit tecnologici e infrastrutturali. Il fenomeno di denatalità in atto comporterà una riduzione della popolazione scolastica di circa 1.100.000 unità da qui a dieci anni”. E propone: “Abbiamo dunque a disposizione, in questa fase storica, due formidabili strumenti per realizzare azioni configurabili quali investimenti a lungo termine: il Piano nazionale di ripresa e resilienza e il surplus di risorse determinato dal calo demografico. Il Piano, infatti, offre le condizioni di contesto ideali per disegnare la scuola di domani incidendo in modo deciso sulle aree strategiche delle competenze degli studenti, della formazione, del reclutamento del personale, dell’innovazione tecnologica, delle infrastrutture. Tale intervento sarebbe funzionale anche al pieno allineamento del nostro Paese alle politiche dello spazio europeo dell’istruzione e del lavoro”.

In conclusione il Giannelli si appella al Presidente Draghi: “Signor Presidente, l’esecutivo da Lei presieduto è chiamato a operare scelte coraggiose e di prospettiva per il bene collettivo. Il tessuto sociale, culturale ed economico, messo a dura prova dal prolungarsi della situazione emergenziale, necessita di interventi generativi di cambiamenti strutturali che ne modifichino la fisionomia e che gli consentano di acquisire la capacità di assecondare, governandoli, i continui e imprevedibili mutamenti degli scenari globali.

La scuola deve riappropriarsi delle fondamentali funzioni di ascensore sociale e di motore dell’innovazione. Le chiedo, alla luce delle suesposte considerazioni, di porre le basi di una strategia organica sul ciclo della conoscenza indispensabile per le generazioni future – le cui aspettative non vanno deluse – e, conseguentemente, per la crescita del Paese“.

LA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, PROF. MARIO DRAGHI