L’ANP ha partecipato oggi in videoconferenza alla seconda riunione del tavolo tecnico sulle problematiche della dirigenza scolastica con il Ministero dell’istruzione, rappresentato dalla Dott.ssa Capasso e con la presenza della Dott.ssa Floriana Malacrino e della Dott.ssa Cristina Grieco.

La Dott.ssa Capasso, in apertura, ha affermato che scopo del tavolo è quello di risolvere le maggiori criticità incontrate dai dirigenti scolastici anche con soluzioni medio tempore, in vista di successivi interventi normativi. Ha poi riassunto le problematicità emerse nella riunione precedente: dalla responsabilità penale del dirigente scolastico alla valutazione dello stress lavoro-correlato; dal dimensionamento delle istituzioni scolastiche all’organico e alla mobilità interregionale; dalla quantificazione del FUN e dalla armonizzazione della retribuzione della posizione di risultato a quella dei dirigenti della stessa area alla mai realizzata semplificazione burocratica.

La Dott.ssa Capasso ha inoltre comunicato che il Ministero sta redigendo il regolamento per il reclutamento dei dirigenti scolastici, su cui sarà fornita a breve informazione alle organizzazioni sindacali. Il concorso, come noto, si svolgerà su base regionale e l’Amministrazione sta lavorando affinché le procedure siano espletate entro il 2023/2024.

In merito alla mobilità interregionale, il Ministero si è infine dichiarato disponibile a prevedere, nell’atto di indirizzo per il CCNL 2019-2021, l’ampliamento della quota del 30% dei posti vacanti e disponibili.

L’ANP ha sottolineato che, da giugno, non vi è stata alcuna riduzione o attenuazione delle criticità allora segnalate. Anzi, in alcuni casi, esse si sono aggravate.

Con riferimento alle condizioni di lavoro si è rilevato, infatti, che la delega, strumento imprescindibile per la gestione ottimale delle istituzioni scolastiche, è ad oggi – ancora di più che in passato – ostacolata dalle modalità di accesso alle stesse. Risulta evidente che in simili condizioni il dirigente scolastico non possa delegare ad altri l’operatività sulle piattaforme. L’annunciato nuovo protocollo sulla gestione delle quarantene, poi, intesta al dirigente il potere di collocare in quarantena studenti e lavoratori, attribuendogli poteri esorbitanti rispetto alle sue sfere di competenza. Su questi due aspetti l’ANP ha chiesto al Ministero di intervenire prontamente, posto che in nessun caso si tratta di intervenire sul piano normativo.

Sulla strada della maggiore sostenibilità della responsabilità penale del dirigente scolastico non si è compiuto alcun passo e i lavori del tavolo tecnico istituito lo scorso dicembre per la elaborazione del regolamento previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 si sono addirittura interrotti nei primi mesi di questo anno. Nessuna precisazione, infine, è intervenuta, nonostante le nostre reiterate proposte, sulle responsabilità del dirigente scolastico e degli enti locali proprietari dell’edificio, a partire da quelle relative alla valutazione dei rischi relativi a struttura e impianti. L’ANP ha suggerito di cogliere le opportunità offerte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto-legge in materia fiscale, n. 146/2021, che è intervenuto anche in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

In merito alla retribuzione l’ANP ha rilevato che nel disegno di legge di bilancio al momento non sono previste le risorse necessarie ad affrontare concretamente la questione relativa al FUN e alla prosecuzione al processo di armonizzazione tra il trattamento economico dei dirigenti scolastici e quello degli altri dirigenti dell’area contrattuale istruzione e ricerca. Rivendichiamo con forza il diritto dei dirigenti scolastici ad una retribuzione equa che tenga conto non solo delle prerogative esercitate e delle connesse responsabilità, ma che riconosca anche lo straordinario impegno che durante l’emergenza pandemica la categoria non ha mai smesso di garantire nell’interesse di tutto il Paese. In questo senso ci aspettiamo che il Ministero dell’istruzione si adoperi concretamente prima dell’approvazione della legge.

Abbiamo chiesto, inoltre, che l’Amministrazione risolva l’assurda questione della corresponsione delle retribuzioni quota parte variabile ai colleghi entrati in servizio con l’ultimo concorso. In alcune regioni i dirigenti immessi in ruolo percepiscono, come è giusto, l’intera voce retributiva; in altre, essi non hanno mai percepito tale voce stipendiale; in altre ancora ricevono una cifra a titolo di acconto. L’ANP ha chiesto un segno concreto dell’impegno del Ministero: si risolva finalmente questa situazione e si ripristini l’equità retributiva come dovuto. In questo caso non servono norme nuove, basta esigere il rispetto dei contratti individuali di lavoro che i dirigenti immessi in ruolo dal 1° settembre 2019 e l’Amministrazione hanno sottoscritto. I colleghi hanno ad oggi rispettato gli impegni: lo faccia anche il Ministero.

La Dott.ssa Capasso ha dichiarato che provvederà a verificare le motivazioni per cui in alcune regioni non viene corrisposta la retribuzione di posizione parte variabile e ne darà riscontro il 12 novembre prossimo, in occasione della ulteriore seduta del tavolo.