Secondo la relazione illustrativa al disegno di legge di bilancio per l’anno 2022, “il Dirigente Scolastico non riceve un idoneo supporto, sul piano giuridico, da parte dell’apparato amministrativo posto alle sue dipendenze” e “il supporto fornito dal personale di segreteria risulta spesso non adeguato”: questo giustificherebbe lo stanziamento di risorse ‘aggiuntive’ per il FUN dei dirigenti.

Tale frase ha suscitato polemiche tanto velenose quanto infondate, probabilmente a seguito di una lettura semplicistica e banalizzante. Le risorse non sono state stanziate a causa dell’inadeguato supporto che segreterie scolastiche forniscono ai dirigenti scolastici. Proprio l’ANP ha chiesto – non è certo un mistero – di destinare alla categoria risorse necessarie a evitare indebite restituzioni e, soprattutto, a proseguire l’iter di armonizzazione della retribuzione dei colleghi rispetto a quella degli altri dirigenti dell’area istruzione e ricerca. È ben noto, infatti, che la retribuzione dei primi è ancora, di gran lunga, la più bassa di tutta l’area contrattuale, nonostante la mole sempre crescente di obblighi e responsabilità imposte, da ultimo, dalla situazione di emergenza sanitaria.

In merito, poi, al supporto “non… idoneo” che le segreterie forniscono al dirigente scolastico, non sfugge a nessuno che le segreterie delle scuole non funzionano come dovrebbero. Non sfugge, per primi, a coloro che ci lavorano. Non è però accettabile lasciare spazio all’ipotesi secondo cui le prestazioni lavorative delle segreterie scolastiche siano inadeguate per demeriti professionali dei DSGA e degli AA. È la relazione stessa a elencarne le ragioni che risultano  essere quelle che tutti conosciamo da tempo: l’elevato numero di posti vacanti di DSGA, “con conseguente ricorso a Assistenti Amministrativi in sostituzione, oppure Direttore SGA reggente”; il “numero degli Assistenti Amministrativi insufficiente per il carico di lavoro da smaltire”; la “mancanza di formazione specifica” con particolare riferimento alle competenze richieste per la gestione delle pratiche pensionistiche o per la ricostruzione di carriera.

La principale causa delle inefficienze, quindi, è la grave carenza degli organici, inadeguati per gestire efficacemente gli adempimenti, crescenti per numero e complessità, cui fare fronte. Se molte scuole non hanno abbastanza personale, d’altronde, lo si deve sia alla insufficienza delle risorse investite, sia alle anacronistiche modalità di reclutamento. Queste ultime, in particolare, non consentono il riconoscimento delle effettive competenze professionali ma, nonostante ciò, continuano ad essere difese da tutti coloro che non hanno interesse a cambiare la situazione. Tra questi, di certo, non ci sono i dirigenti scolastici.

Sono proprio questi, infatti, i primi a sapere che “ogni giorno i Direttori Sga (in primis) e tutti gli Assistenti Amministrativi forniscono adeguato e idoneo supporto giuridico e operativo al Dirigente Scolastico, ancorché ciò avvenga con grandi difficoltà e sofferenze per gravi inadeguatezze di sistema (copertura di posti, organici mancanti, inquadramenti giuridici ed economici), dovute a carenze legislative e amministrative di cui sono responsabili la Politica, l’Amministrazione e a volte anche i Sindacati”, come ben sintetizzato dall’ANQUAP in una sua recente nota.

L’ANP ha denunciato, in molte occasioni, le difficoltà di chi lavora nelle segreterie scolastiche, evidenziando sempre che la scuola può fornire servizi di qualità solo se il dirigente scolastico può contare su di un supporto amministrativo adeguato – nell’organico e nella formazione professionale degli operatori – alla complessità dei compiti assegnati. Ribadiamo, ancora una volta, che i profili professionali dei DSGA e degli AA devono essere valorizzati ed è proprio per questo che abbiamo chiesto con forza che il ruolo del DSGA fosse inserito in una specifica sezione dell’area contrattuale istruzione e ricerca. Poiché ciò non è ancora avvenuto, abbiamo totalmente apprezzato la scelta della CIDA di non sottoscrivere il nuovo CCNQ relativo alla definizione dei comparti e delle aree di contrattazione.

L’ANP, dunque, riconosce appieno il lavoro dei DSGA e degli AA e ritiene che lo stesso dovrebbe essere riconosciuto adeguatamente sotto il profilo retributivo in quanto consente, nonostante l’insufficienza degli organici, di tutelare l’interesse collettivo all’istruzione. Così come ritiene che il decisore politico, oltre a rilevare le criticità in cui versano le segreterie delle scuole – non certo, lo ripetiamo, per responsabilità di chi ci lavora – dovrebbe delineare possibili soluzioni.

La dirigenza delle scuole, in definitiva, sa bene che è possibile garantire il rispetto di diritti costituzionalmente tutelati anche grazie all’abnegazione e alla dedizione di tutti i lavoratori delle scuole e, tra essi, dei DSGA e degli AA.

Qualcuno, purtroppo, ha interesse a creare nelle scuole un clima divisivo e rancoroso.

Nulla di nuovo. Ma una domanda si impone: cui prodest?

Di certo non a chi lavora, quotidianamente, con dedizione e serietà.