L’ANP ha partecipato nel pomeriggio di oggi all’incontro di informativa del Ministero dell’istruzione sulle Ordinanze Ministeriali riguardanti lo svolgimento dell’esame di Stato del primo ciclo, la disciplina dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e le Commissioni per l’a.s. 2021/2022.

Il Direttore Generale M. A. Palermo ha sottolineato la volontà dell’Amministrazione di fornire nei tempi previsti le indicazioni sullo svolgimento dei prossimi esami di Stato – in attesa del parere del CSPI – ed ha rappresentato le ragioni alla base delle scelte effettuate. Le informazioni fornite pongono le procedure previste su una linea di discontinuità rispetto a quelle esperite negli ultimi due anni scolastici. Infatti, pur tenendo conto della perdurante emergenza pandemica, il Ministero intende ricondurre l’iter degli esami nel solco di una ordinarietà coerente con la scelta governativa di garantire, per quanto possibile, le attività scolastiche in presenza.

A seguito dell’illustrazione del contenuto degli schemi di provvedimento, i principali elementi riguardanti l’esame conclusivo del primo ciclo saranno:

 

  • l’effettuazione in presenza di due prove scritte (italiano e matematica) 
  • un colloquio interdisciplinare che terrà conto in modo particolare anche delle competenze nelle due lingue straniere
  • la possibilità di prevedere condizioni di deroga della presenza solo per il colloquio optando per la modalità a distanza
  • l’eliminazione del cosiddetto “elaborato”
  • la votazione finale e le modalità di svolgimento dell’esame per i privatisti e per gli alunni con disabilità effettuate ai sensi della normativa vigente.

L’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, invece, prevederà:

 

  • una prova scritta di italiano, di carattere nazionale, conforme al Quadro di riferimento per la redazione e lo svolgimento della prima prova scritta dell’esame di Stato di cui al D.M. n. 769/2018
  • una seconda prova disciplinare su una sola materia di indirizzo (resa nota in tempi brevi), elaborata dalla commissione, sulla base delle indicazioni del docente della disciplina coinvolta, in conformità ai quadri di riferimento del D.M. 769/2018
  • un colloquio effettuato secondo la normativa vigente, comprendente l’accertamento delle competenze relative all’insegnamento trasversale dell’educazione civica e l’illustrazione delle esperienze dei PCTO
  • la possibilità di prevedere condizioni di deroga della presenza solo per il colloquio optando per la modalità a distanza
  • l’eliminazione del cosiddetto “elaborato”
  • una commissione costituita da docenti interni e da un presidente esterno
  • il credito scolastico calcolato in quarantesimi (con eliminazione delle tabelle di conversione)
  • la valutazione finale e l’attribuzione del credito aggiuntivo effettuate secondo i requisiti del D. Lgs.  n. 62/2017.

Per entrambi gli esami la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. Alla stessa stregua non sarà ritenuto requisito di accesso nel secondo ciclo lo svolgimento dei PCTO.

In attesa di commentare in modo più approfondito le ordinanze attraverso la lettura diretta dei testi, l’ANP ha preso atto della ratio alla base delle ordinanze ovvero la ricerca di una “normalizzazione” rispetto alla situazione emergenziale che si traduce nel ripristino di buona parte delle procedure proprie degli esami del periodo prepandemico. Tuttavia, va ricordato che gli studenti che affronteranno le prove di giugno sono quelli che maggiormente hanno sofferto l’emergenza: due anni e mezzo del loro percorso scolastico sono stati pesantemente inficiati dalla pandemia e di ciò non si può non tenere conto. In tale direzione va letto il fatto che sia le prove Invalsi che lo svolgimento dei PCTO non rappresenteranno, contrariamente alla norma, un requisito di accesso.

Circa la seconda prova, basata, come si è detto, su una sola disciplina tra quelle di indirizzo e predisposta dalle singole commissioni d’esame “per consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe e tenendo conto del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati dalla pandemia”, come afferma il Ministero, riteniamo che si sia registrato un passo indietro rispetto alla spinta innovativa fornita dalla prova su più discipline. Di fatto, si perde quella interdisciplinarietà, prevista dall’art. 17, comma 4 del D.lgs n. 62/2017, che rappresenta, a nostro avviso, un salto di qualità ai fini della rilevazione delle competenze degli studenti e una prova concreta del loro livello di riflessione e di interiorizzazione degli apprendimenti.

L’ANP ha anche evidenziato la necessità di assicurare la tutela degli studenti fragili, prevedendo specifiche situazioni individuali, e di fornire, come lo scorso anno, puntuali indicazioni sulle modalità di pubblicazione degli esiti dell’esame nel rispetto delle norme sulla privacy.

Infine, abbiamo reiterato la richiesta di aggiornare il modello nazionale di certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione di cui al D.M. n. 742/2017. Tale modello, infatti, è ancora calibrato sulle competenze chiave di cittadinanza della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del dicembre 2006 e non su quelle, profondamente modificate, della Raccomandazione del maggio 2018.

Leggi anche il Comunicato stampa del 31 gennaio 2022 e le dichiarazione del Presidente ANP all’Ansa del 1° febbraio 2022,