Il Ministero dell’istruzione ha pubblicato un comunicato relativo alle nuove regole per la formazione iniziale e continua e per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria.

Il provvedimento rientra nell’ambito del decreto-legge sul PNRR appena varato dal Consiglio dei Ministri. Attraverso significative modifiche al D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 59, vengono ridisegnati l’iter per diventare docenti e le loro modalità di formazione, sia in ingresso che durante il percorso lavorativo. 

Dalle anticipazioni diffuse sembra confermato quel collegamento tra la formazione iniziale degli insegnanti e l’università che abbiamo più volte sostenuto.  

Tuttavia, sulla base degli sviluppi di carriera prefigurati nella bozza del decreto, evidenziamo da un lato l’assenza delle elevate professionalità, dall’altro un ancoraggio della valutazione e della valorizzazione dei docenti ai soli percorsi formativi. Il provvedimento, dunque, non fa riferimento alcuno alle funzioni di sistema che costituiscono, nei fatti, la struttura del middle management e riduce il processo di empowerment del personale docente a una mera incentivazione salariale agganciata a percorsi formativi almeno triennali. Peraltro, da una parte si richiama costantemente la volontarietà della formazione e dall’altra si limitano la valutazione dei percorsi formativi alla sola domanda dell’interessato e la conseguente erogazione di incentivi economici al 40% dei richiedenti. Sfugge, pertanto, la connessione di tale impianto formativo con le attività d’aula intese come misurazione del livello e della qualità del servizio erogato dalla scuola.