L’ANP ha partecipato oggi all’incontro indetto dal MIM con le Organizzazioni sindacali rappresentative dell’area “istruzione e ricerca” sulla situazione del FUN per gli anni scolastici 2022/23 e 2023/24 e sull’applicazione alla dirigenza scolastica della rotazione prevista dalla legge 190/2012. 

L’Amministrazione era rappresentata dalla Dott.ssa Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, e dal Dott. Jacopo Greco, Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali. 

Situazione FUN 

In merito al FUN è stato chiarito che, in vista del passaggio alla contrattazione nazionale, la disponibilità finanziaria per il 2023/2024 svolge un ruolo determinante. 

Il comma 558 della legge di bilancio prevede l’accertamento di apposite risorse da effettuarsi con decreto congiunto MIM-MEF, attualmente in corso di perfezionamento. 

Finora sono stati considerati i risparmi derivanti dal 2022 (17.789.611 euro) e dai primi otto mesi del 2023 (8.067.949 euro). 

Ulteriori somme relative all’anno scolastico 2023/2024 saranno accertate dopo settembre. Tali risorse saranno dedicate integralmente all’incremento del FUN. 

L’Amministrazione intende inoltre istituire le fasce di complessità nazionali senza penalizzazioni per i dirigenti scolastici. Poiché a risorse invariate ciò non sarebbe stato possibile e il reperimento delle stesse sta richiedendo tempo, ha proposto di mettere a regime le nuove fasce dal 2023/24. Ciò consentirebbe tra l’altro di rendere conoscibili, prima della prossima mobilità, le pesature e i livelli retributivi assegnati alle istituzioni scolastiche dal 1° settembre 2023. Successivamente, saranno disponibili le economie derivanti dalle nuove regole sul dimensionamento scolastico, inizialmente pari a circa 2,7 milioni ma via via crescenti ogni anno fino a oltre 30 milioni per il 2026/2027. 

Esse consentirebbero di portare la retribuzione di posizione a livelli ben più alti di quelli attuali. Perché ciò sia possibile occorre una copertura normativa che l’Amministrazione ha predisposto prevedendo la proroga del meccanismo dei CIR per il 2022/2023, con il vincolo di mantenere inalterate le posizioni variabili per non penalizzare nessuno.  

A tal fine si terrà a breve una riunione fra il Ministero e i Direttori degli USR per avere contezza della situazione al 31 marzo, in vista di una possibile apertura della contrattazione integrativa nazionale già nel mese di aprile 2023. 

L’ANP, in premessa, ha apprezzato l’impegno dell’Amministrazione volto a reperire risorse per il FUN. Tuttavia, ha evidenziato come non ci sia al momento certezza della disponibilità finanziaria in assenza della stabilizzazione dei 25 milioni una tantum stanziati per l’anno 2023 dalla legge 234/2021. Abbiamo anche ribadito la cogente necessità di proseguire con l’armonizzazione retributiva tra i DS e i colleghi della medesima area. Per fare questo devono essere trovate risorse certe, non affidate a mere previsioni. 

Concordiamo con il rinvio al 2023/24 della contrattazione nazionale in quanto lo riteniamo necessario per evitare decrementi retributivi in danno dei colleghi. Una simile eventualità sarebbe infatti totalmente inaccettabile per l’ANP che non sottoscriverebbe alcun accordo che la prevedesse.  

Naturalmente, il passaggio alle fasce nazionali deve essere effettuato prima possibile per porre fine all’esistente sperequazione retributiva tra regioni. 

Abbiamo anche segnalato che in alcune regioni non sono ancora stati sottoscritti i CIR 2019/20 e abbiamo chiesto che a questa situazione sia posto tempestivo rimedio.  

Rotazione 

L’Amministrazione ha preso atto che il principio della rotazione viene applicato alla dirigenza scolastica in modo molto difforme nelle diverse regioni.  

Come è noto, i PTPC regionali vengono proposti al Ministro dai Dirigenti degli USR.  

Nei prossimi PTPC, in pubblicazione domani 31 marzo, è stato inserito il principio della rotazione degli incarichi dei dirigenti scolastici dopo nove anni. Sono possibili deroghe, purché motivate, al limite massimo di tre mandati. A titolo di esempio, sono stati indicati come possibili motivi di deroga il prossimo pensionamento del dirigente e la particolare configurazione del territorio se foriera di significativi spostamenti. L’Amministrazione ha anche sottolineato che il limite dei tre mandati per la dirigenza scolastica costituisce un’eccezione nel panorama della dirigenza pubblica in cui si applica uniformemente il limite dei due mandati. 

È stato infine assicurato che, nella prossima nota sui mutamenti di incarico, saranno prese in considerazione tutte le possibili modalità per rendere meno impattante l’applicazione delle misure anticorruzione. 

L’ANP ha rimarcato lo stato di estremo malessere della categoria che, dopo avere superato il difficilissimo periodo della pandemia, si trova ora ad affrontare la faticosa implementazione del PNRR. Si tratta di situazioni che rischiano di aggravare lo stress lavoro correlato che già affligge pesantemente i colleghi.  

Applicare il limite massimo di permanenza già dal prossimo anno scolastico non è per noi ipotizzabile, sia perché si tratta di una disciplina che interviene adesso a livello nazionale per la prima volta sia perché essa si inserisce nel delicato passaggio alle fasce nazionali di complessità delle scuole. 

Abbiamo inoltre messo in evidenza che, così come l’esigenza di completamento di progetti internazionali di particolare complessità consente il rinvio del pensionamento nonostante i raggiunti limiti di età, si deve analogamente concludere che il completamento dei progetti del PNRR deve consentire una deroga al limite dei tre mandati nella medesima scuola. 

L’ANP ha inoltre evidenziato che la normativa anticorruzione non prevede la rotazione automatica e indiscriminata per i dirigenti delle strutture a basso rischio corruttivo, quali sono le scuole per ammissione della stessa ANAC.  

È quindi fondamentale, per l’ANP, iniziare il conteggio dei tre mandati solo a partire dal prossimo anno e senza alcun effetto retroattivo.  

Questo darebbe gradualità alla misura e guadagnerebbe il tempo per le necessarie interlocuzioni con l’ANAC sull’obbligatorietà della rotazione nei confronti della dirigenza scolastica. 

L’ANP ha infine proposto di facilitare in ogni modo la mobilità volontaria, anche interregionale, dei dirigenti scolastici. 

L’Amministrazione si è riservata di valutare le proposte emerse dall’incontro e di elaborare modalità di applicazione della normativa che risultino di minor impatto per la categoria. Il prossimo incontro è stato fissato al 14 aprile.  

Terremo i colleghi tempestivamente aggiornati su tutti gli sviluppi delle importanti questioni oggi trattate.