L’ANP ha partecipato, oggi 31 maggio 2023, alla quinta riunione in presenza presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito avente per oggetto la contrattazione collettiva integrativa nazionale sulle fasce di complessità della dirigenza scolastica e sulla relativa retribuzione di posizione.  

L’Amministrazione, rappresentata dal Dott. Jacopo Greco, Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali una nuova proposta di accordo. 

Tale proposta, come richiesto dall’ANP, non presenta più limitazioni relative alla retribuzione dei dirigenti scolastici in servizio all’estero. Avevamo chiesto tale modifica in quanto il contratto integrativo non è fonte normativa idonea a disciplinare aspetti di competenza del CCNL. Sul punto, l’Amministrazione continua a sostenere – a nostro avviso erroneamente – che la parte variabile della retribuzione di posizione non vada corrisposta ai dirigenti in servizio all’estero, anche se tutte le cause finora intentate contro questa interpretazione hanno visto l’Amministrazione stessa soccombente. L’ANP continuerà a fornire supporto legale ai propri iscritti in servizio all’estero e si batterà affinché il rinnovo del CCNL ponga fine a ogni ambiguità.  

Il Dott. Greco ha poi precisato che il decreto di costituzione del FUN per l’anno scolastico 2023/2024 è in attesa di certificazione da parte dell’UCB e che, in base ai criteri fissati dal D.D. n. 1791 del 20 luglio 2022, è già stato adottato il decreto di attribuzione alle istituzioni scolastiche delle relative fasce di complessità. 

In merito all’ipotesi di accordo, l’ANP ha apprezzato il lavoro dell’Amministrazione e ha espresso sul testo un giudizio nettamente positivo, dichiarandosi disponibile a sottoscriverlo poiché consente alla parte variabile della retribuzione di posizione (PPV) di raggiungere quasi sempre (circa il 92% dei casi) valori maggiori di quelli in godimento. Nella stragrande maggioranza delle situazioni si verificherà una significativa crescita della retribuzione, pari in media a 150 euro netti mensili; in alcuni casi si arriverà a un aumento di oltre 500 euro netti mensili.  

Formuliamo, inoltre, le seguenti osservazioni: 

  • Non riteniamo soddisfacenti i criteri di graduazione delle scuole in base ai quali sono stati assegnati i punteggi di complessità. Essi sono stati definiti dall’Amministrazione unilateralmente, all’esito di un confronto con le Organizzazioni Sindacali durante il quale avevamo chiaramente espresso le nostre contrarietà. Quest’anno non ci sarebbero stati i tempi materiali per rivederli prima di avviare la contrattazione in corso ma diamo atto all’Amministrazione di essersi impegnata, mediante la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta, a riaprire al più presto il confronto sul punto e comunque prima della stipula del futuro CCNI 2024/25. 
  • Gli aumenti derivanti dall’ipotesi di accordo rischiano di essere percepiti con ritardo se le competenti RTS non procederanno con la dovuta celerità. L’Amministrazione si è però impegnata, mediante la sottoscrizione di una ulteriore dichiarazione congiunta, a interloquire con il MEF per superare detta criticità. 
  • Anche se riteniamo che ripartire le scuole in quattro fasce di complessità anziché tre sarebbe stato preferibile, abbiamo comunque raggiunto due obiettivi per noi irrinunciabili: l’equità (scuole di complessità molto diversa vanno collocate in fasce diverse e i rispettivi dirigenti vanno retribuiti differentemente) e la differenziazione retributiva (a fascia diversa deve corrispondere uno stipendio significativamente diverso). 
  • La differenza retributiva annua (al lordo dipendente) tra le fasce è di 4.000 euro. Si tratta del minimo accettabile per chi, come l’ANP, crede nella dirigenza e non condivide la prassi dell’appiattimento retributivo. 
  • Una parte molto ridotta (circa l’8%) di scuole vedrà, per effetto della nuova graduazione, una diminuzione della PPV rispetto a quella attuale. Tale effetto è limitato – inferiore a 40 euro netti mensili in due terzi dei casi – e sarà, comunque, annullato da una clausola di salvaguardia che consentirà ai colleghi interessati di mantenere lo stipendio in godimento fino al termine dell’incarico in corso. 
  • La clausola di salvaguardia non sarà applicabile, nonostante le nostre insistenti richieste, a meno di cento colleghi che, oltre a rientrare nella precedente casistica, termineranno l’incarico il prossimo 31 agosto. Per tutelarli, abbiamo chiesto l’introduzione di una specifica preferenza nelle prossime operazioni di mobilità. Anche in questo caso l’Amministrazione si è impegnata attraverso una dichiarazione congiunta. Segnaliamo, tuttavia, che in un terzo di questi casi il decremento retributivo è talmente contenuto (meno di 25 euro netti mensili) da imporre una prudente valutazione dell’effettiva convenienza di un eventuale mutamento di incarico. 

Scheda di lettura dell’accordo 

L’accordo concluso conferma sostanzialmente gli elementi già riportati nel nostro precedente comunicato del 24 maggio 2023, con qualche piccola modifica: 

  • l’inserimento nella fascia A delle scuole con almeno 62 punti 
  • l’inserimento nella fascia B delle scuole con punteggio tra 39 e 61 
  • l’inserimento nella fascia C delle scuole con punteggio fino a 38 

Alle tre fasce saranno corrisposti i seguenti valori annui (al lordo dipendente) della PPV: 

  • Fascia A: € 21.600,00  
  • Fascia B: € 17.600,00  
  • Fascia C: € 13.600,00  

Ai dirigenti scolastici delle scuole affidate in reggenza sarà corrisposta un’integrazione della retribuzione di risultato, pari all’ottanta per cento del corrispondente valore della parte variabile della retribuzione di posizione, ovvero: 

  • Reggenza fascia A: € 17.280,00  
  • Reggenza fascia B: € 14.080,00 
  • Reggenza fascia C: € 10.880,00  

La retribuzione di risultato non è definibile a priori ma sarà assegnata in funzione della fascia di complessità, nelle more dell’attivazione delle procedure di valutazione dei dirigenti delle scuole. Questo perché si tratta del primo contratto integrativo stipulato con anticipo rispetto all’inizio dell’anno scolastico; di conseguenza, le risorse disponibili per la retribuzione di risultato saranno calcolate a consuntivo e distribuite in proporzione ai rapporti tra le PPV. 

L’accordo prevede inoltre, come già anticipato, una clausola di salvaguardia per i dirigenti che, per effetto della nuova graduazione delle scuole, vedrebbero diminuire la PPV. Sarà loro corrisposto un differenziale che assicurerà il mantenimento della retribuzione mensile attualmente in godimento, fino alla conclusione dell’incarico in corso, se conferito precedentemente al 31 agosto 2023. 

All’esito della sottoscrizione di questa ipotesi di accordo e, soprattutto, del recepimento nella stessa delle proposte formulate da ANP, si ottiene non solo un sensibile aumento della PPV ma si attenuano anche alcune storture cui i criteri avrebbero potuto dar luogo. Anche la paventata penalizzazione degli istituti comprensivi è pienamente scongiurata: a fronte di un rapporto tra il loro numero e quello degli istituti superiori pari a 1,90, il rapporto tra le risorse rispettivamente assegnate sfiora l’1,80. 

In conclusione, la sottoscrizione dell’accordo è un grande risultato della nostra azione sindacale che, tuttavia, non ci fa dimenticare che i criteri di complessità devono essere migliorati per essere più rispondenti alla reale complessità delle istituzioni scolastiche. Su questo, come già riportato, abbiamo ottenuto il formale impegno dell’Amministrazione ad avviare il confronto quanto prima. Sarà nostra cura aggiornare i soci sui successivi sviluppi di tutti questi importanti aspetti.