L’ANP ha partecipato oggi 20 giugno 2023 presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito all’incontro di informativa sul Decreto Interministeriale di definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA per il triennio scolastico 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027.

L’Amministrazione, rappresentata dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Carmela Palumbo, e dal Capo Dipartimento per le risorse umane e finanziarie, Jacopo Greco, ha illustrato lo schema di decreto, precisando che esso sarà adottato a causa del mancato raggiungimento dell’accordo in Conferenza Unificata, sancito nella seduta del 24 maggio scorso.

La definizione dell’organico è avvenuta tenendo conto di quanto previsto dalle nuove procedure per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche di cui alla legge di bilancio 2023 in attuazione della Missione 4, Componente 1, Riforma 1.3 del PNRR. L’Amministrazione ha inoltre precisato che l’operazione non determina esubero di personale e consente risparmi di spesa reinvestiti nel sistema istruzione, in particolare a favore dei DS e dei DSGA. Inoltre, la stessa Amministrazione ha comunicato di avere preso in considerazione l’ipotesi di rivedere le tabelle allegate al D.M. 3 agosto 2016, n. 181 per definire dotazioni organiche di personale ATA più rispondenti alle effettive necessità delle istituzioni scolastiche.

Il numero di alunni preso in considerazione per la definizione del numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ciascuna Regione è il seguente:

2024/2025: 961 alunni

2025/2026: 949 alunni

2026/2027: 938 alunni

Oltre a tali valori, la bozza di decreto prevede, in modo da rendere graduale il decremento del numero delle istituzioni scolastiche, un correttivo dell’1,80% per il 2024/2025 e il 2025/2026, e dell’1,40% per il 2026/2027. Si tratta di un artificio introdotto anche grazie alle pressanti richieste dell’ANP in sede di approvazione della legge di bilancio 2023.

Il risultato dell’applicazione di tali coefficienti e correttivi determina, per il triennio scolastico considerato, la seguente consistenza dell’organico dei DS e dei DSGA:

2024/2025: 7.461

2025/2026: 7.401

2026/2027: 7.309

L’ANP, rispetto a quanto comunicato dall’Amministrazione, ha rilevato che, nell’immediato, l’applicazione dei nuovi parametri determina addirittura un incremento di organico, che passa, infatti, da 7.445 unità nel 2023/2024 a 7.461 nel 2024/2025. Ricordiamo, peraltro, che le scuole c.d. “normo dimensionate annuali” non sono considerate ai fini dell’organico, a causa della temporaneità della norma che le ha previste (e che cesserà di avere effetto dal 2024/25).

L’applicazione del correttivo consente di limitare gli effetti negativi del drammatico calo demografico in atto che le proiezioni ISTAT registrano. Se si fosse continuato ad applicare la previgente normativa, il calo dell’organico sarebbe stato molto superiore. Dal 2019 al 2023, infatti, il tasso di diminuzione delle istituzioni scolastiche normodimensionate è stato pari all’1,26% annuo, a fronte del nuovo tasso, relativo al triennio 2024/2027, pari all’1%.

In altri termini, se non si fosse introdotta la nuova disciplina, il calo degli organici avrebbe assunto un andamento ben peggiore, come mostra il seguente grafico:

Come è immediato constatare, i precedenti parametri avrebbero prodotto una riduzione di organico molto più marcata, mentre il nuovo meccanismo di calcolo del contingente dei DS e dei DSGA ha un effetto calmierante sul calo demografico in corso, particolarmente severo in alcune aree geografiche.

L’ANP ha espresso il proprio rammarico per la mancata razionalizzazione delle istituzioni scolastiche da parte di alcune Regioni che ha determinato, di fatto, una drastica riduzione dell’organico, soprattutto dal 2019/2020 al 2023/2024, anni in cui esso è calato da 7.859 a 7.445 unità.  Inoltre, abbiamo espresso forte preoccupazione per la sostanziale mancanza dei DSGA nelle scuole, aggravata dal fatto che non si ha notizia sulla pubblicazione di nuovi bandi di concorso (ordinario e/o riservato) per questa figura professionale la cui presenza nelle istituzioni scolastiche è di fondamentale importanza.

Auspichiamo, per il futuro, che le Regioni vogliano definire tempestivamente – con attenzione alle specificità territoriali, specie nelle zone più disagiate – il nuovo assetto della rete scolastica. Il rischio da evitare è quello di una moltiplicazione del modello di “scuola diffusa”  su un’area eccessivamente ampia, foriero di difficoltà gestionali con effetti negativi sull’efficienza e sull’efficacia del servizio scolastico.