È stato appena bandito il concorso per titoli ed esami per la copertura, su base regionale, di 587 posti di dirigente scolastico. È imminente anche la pubblicazione dell’avviso sul concorso riservato relativo allo stesso profilo.  

Non possiamo che rallegrarcene, in quanto il sistema scolastico necessita sicuramente di nuovi dirigenti per garantire il naturale turn over, oggi accelerato dall’elevata età media della categoria. Inoltre, sono ancora troppe le scuole in reggenza e troppo limitanti le criticità che tale fenomeno comporta, in primis l’impossibilità, da parte del dirigente, di organizzare e progettare azioni di lungo respiro.  

Ben vengano, dunque, i concorsi; soprattutto per le regioni del Nord in cui il dimensionamento è stato effettuato da tempo, per garantire la razionalizzazione della rete scolastica, e in cui la carenza di dirigenti è notevole.  

Diverso è il discorso per le regioni del Centro e, soprattutto, del Sud.  

In molte di esse, infatti, il dimensionamento imposto dal PNRR sta prendendo corpo solo in questi mesi – peraltro a distanza di molti anni dalle ultime operazioni in tal senso – con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. Si aggiunga il fattore demografico, particolarmente incidente in senso negativo proprio in tali zone del Paese.  

Dissentiamo, quindi, dalla scelta di bandire il concorso per titoli ed esami anche in tali regioni senza prima consentire a centinaia di colleghi di rientrare nella regione di provenienza. 

È il momento, come affermiamo da tempo, di dare massima priorità alla mobilità straordinaria dei colleghi fuori sede permettendo loro di rientrare. Ribadiamo che ciò va fatto prima di dare corso alle nuove assunzioni da entrambe le procedure. 

Ripetiamo, inoltre, in coerenza con quanto richiesto e ottenuto in passato, che è necessario innalzare al 100%, ancora una volta, la percentuale di posti destinati alla mobilità interregionale. L’ANP ha rappresentato tale esigenza anche in vista del rinnovo del contratto dell’area istruzione e ricerca 2019-2021, in tempo per includere tale disposizione nel nuovo testo. 

L’ANP, dunque, continuerà a impegnarsi con forza affinché l’annosa e incresciosa questione dei dirigenti fuori sede abbia termine. Stanno lavorando – da troppo tempo, ormai – in condizioni economiche ma, soprattutto, personali inaccettabili.  

In anni in cui il carico di lavoro per i dirigenti scolastici si è aggravato, non è più possibile sostenere tale stato di cose facendo leva sul loro grande senso di responsabilità e sulla loro encomiabile professionalità.