Lo scontro – talvolta palese, talaltra latente – tra Stato e Regioni sulla questione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, previsto dall’articolo 99 della legge di bilancio 2023, sta per concludersi con una soluzione compromissoria, contenuta nell’emanando decreto-legge “mille proroghe”. 

Tale provvedimento consente al Governo, sostanzialmente, di tirare avanti per la strada tracciata dalla legge ma concede alle Regioni qualcosa: una proroga di cinque giorni – fino al 5 gennaio 2024 – per approvare il piano di dimensionamento regionale nonché la possibilità di incrementare, in misura pari al 2,5% del previsto contingente di DS e DSGA, il numero di autonomie scolastiche per il solo anno 2024/25. In altri termini, l’obbligo di accorpamento sarà meno stringente di quello previsto inizialmente. 

Tutto questo, naturalmente, mantenendo invariato il contingente organico per le due figure e la sua distribuzione tra le regioni in accordo al decreto interministeriale MIM-MEF n. 127 del 30 giugno 2023. 

Inoltre, è previsto un incremento del numero di esoneri e semi-esoneri in favore dei collaboratori dei dirigenti delle scuole oggetto di accorpamento.  

Tutti contenti, dunque? Non proprio. 

L’operazione, infatti, graverà sul FUN 2024/25, a causa dell’aumentato numero di reggenze, per una somma stimabile approssimativamente in circa 3,5 mln “lordo Stato”. 

L’ANP non può accettare, evidentemente, che siano proprio i colleghi – oberati come non mai dagli impegni lavorativi conseguenti all’attuazione del PNRR – a fare le spese di una scelta politica resasi necessaria esclusivamente per i ritardi e gli inadempimenti di alcune regioni. 

Chiediamo fin da subito, quindi, che in fase di conversione in legge del decreto mille proroghe si incrementi adeguatamente il FUN per proseguire, in nome dell’equità e del rispetto verso i colleghi, quella “lunga marcia” di armonizzazione retributiva verso gli altri dirigenti della medesima area contrattuale per la quale non abbiamo lesinato plausi anche all’Esecutivo in carica e, in particolare, al Ministro Valditara.