Il 22 novembre è la giornata nazionale per la sicurezza delle scuole: si tratta di una data emblematica, perché il 22 novembre del 2008 si verificò il tragico incidente di Rivoli in cui perse la vita lo studente Vito Scafidi e un suo compagno riportò lesioni permanenti. Constatiamo che attorno alla tematica della sicurezza non c’è mai stata tanta attenzione quanta ne registriamo attualmente; per noi dell’ANP, questo è un fatto molto importante perché, finalmente, non siamo più soli a ribadirne la centralità.
Il Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli, in un video ha fatto il punto della situazione illustrando le azioni che l’Associazione ha portato avanti  negli anni a partire dal 2005 quando lanciammo la Campagna “A scuola sicuri” a fianco dei genitori dei bambini vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002. In quegli anni, la nostra battaglia per non dimenticare quei bambini e la loro maestra fu pressoché solitaria.
C’è da sottolineare che l’ANP non si è mai stancata di ripetere che il diritto all’incolumità degli alunni e dei lavoratori in servizio nelle scuole deve essere garantito prima di tutto. Abbiamo sempre interloquito con i numerosi decisori politici succedutisi negli anni, chiedendo loro di stanziare finanziamenti adeguati a mettere in sicurezza il patrimonio edilizio della scuola che, purtroppo, è spesso fatiscente. Abbiamo inoltre costantemente cercato la collaborazione degli enti locali: a titolo di esempio, ricordo che abbiamo sottoscritto protocolli di collaborazione con l’Unione delle Province Italiane.
Durante la precedente legislatura, l’ANP ha  sostenuto proposte di legge per consentire ai dirigenti scolastici di poter interdire in tutto o in parte i locali scolastici in caso di rischio grave ed immediato senza incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio e in quello di procurato allarme.
Nelle ultime settimane, il Presidente Giannelli ha  incontrato il Ministro Fioramonti, la Viceministra Ascani, i Sottosegretari Azzolina e De Cristofaro e ha chiesto loro  di avviare con urgenza un monitoraggio capillare dei solai e dei controsoffitti che, come ci dice Cittadinanzattiva, sono gli elementi di maggior rischio.
Non è accettabile che i dirigenti scolastici debbano fare fronte a rischi strutturali e a difficoltà ingestibili. Ecco perché, tra l’altro, abbiamo chiesto che il testo unico sulla sicurezza sia modificato prevedendo che la valutazione dei rischi strutturali sia effettuata dall’ente locale, che questo proceda a periodici sopralluoghi degli edifici con successivo rilascio di verbale e che la scelta del RSPP sia liberalizzata.
Insieme alle altre organizzazioni sindacali rappresentative della categoria dei dirigenti abbiamo ottenuto dal Ministero, in data 29 ottobre, il preciso impegno a rivedere il decreto 81 con un duplice scopo: da un lato, vogliamo che la sicurezza sia effettiva e non solo sulla carta; dall’altro, vogliamo che siano definitivamente chiarite le responsabilità concernenti gli edifici scolastici e la loro manutenzione.
Si tratta di argomenti molto complessi e molto tecnici; questo rischia di generare, talvolta, dei travisamenti interpretativi che non aiutano nessuno. Una simile complessità deve essere affrontata da tutta la categoria senza banalizzazioni, evitando ipotesi semplicistiche e slogan d’effetto.
Guarda il video