L’ANP ha partecipato oggi, 26 maggio 2025, alla riunione convocata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito avente all’ordine del giorno la continuazione delle trattative per la stipula del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici relativo all’anno scolastico 2024/2025. 

L’incontro è iniziato con la visione della piattaforma del Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici. L’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento, Dott.ssa Carmela Palumbo e Dott. Nando Minnella, e dai Direttori generali, Dott. Fabrizio Manca e Dott.ssa Antonella Tozza, ha puntualizzato che le modalità di rilevazione dei dati necessari alla valutazione e la possibilità di inserire le evidenze da parte dei dirigenti saranno disponibili tra circa un mese.  

L’ANP ha osservato che, poiché non risultano identificabili a priori le piattaforme da cui saranno estratti alcuni elementi quali, a titolo di esempio, l’attivazione di scambi culturali internazionali e l’innovazione didattica, i tempi risultano eccessivamente dilatati e rischiano di comprimere la possibilità per i dirigenti scolastici di arricchire la piattaforma con evidenze così come prevede il D.M. n. 47/2025.     

Terminata la discussione sulla piattaforma, l’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento e dai Direttori generali, Dott. Fabrizio Manca e Dott.ssa Antonella Iunti, ha riferito che l’UCB ha imposto la ricostituzione del FUN per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, poiché i fondi stanziati dal CCNL 2019-2021 hanno avuto, in parte, decorrenza dal 2021 – come sancito dal CCNI sottoscritto in ipotesi lo scorso 27 febbraio – e, in parte, decorrenza dal 2022. La necessità di riquantificare i fondi per questi due anni scolastici non impedisce, comunque, di individuare con apposito contratto la retribuzione di risultato 2023/2024. A tal fine, l’Amministrazione ha anticipato una convocazione per la prossima settimana. L’ANP, ha chiesto il massimo impegno per accelerare la liquidazione degli emolumenti, dato che un simile ritardo è inaccettabile. 

Successivamente l’Amministrazione ha illustrato una nuova bozza di CCNI 2024-2025, modificata rispetto a quella di cui all’incontro dello scorso 2 aprile (vedi comunicato).  

I cambiamenti sono molto limitati: 

  • la retribuzione di posizione non viene più aumentata, per tutti i dirigenti, di 500 euro lordi annui ma di 450 euro per la fascia A, 500 euro per la fascia B e 550 euro per la fascia C 
  • sono stati rivisti, inoltre, i criteri per l’attribuzione, a parità di merito, della maggiorazione della retribuzione di risultato in favore del 5% di dirigenti che, in ogni Regione, ottiene i risultati migliori. 

L’ANP ha manifestato il proprio disappunto per le modifiche relative alla retribuzione di posizione; la scarsità delle risorse a disposizione, che sarebbe necessario aumentare considerevolmente, avrebbe maggiormente giustificato una loro ripartizione uniforme, senza differenze fra una fascia e l’altra. Il corretto messaggio contrattuale, infatti, è quello di incentivare i dirigenti a chiedere incarichi in scuole complesse, con molti plessi, indirizzi, alunni con disabilità e con cittadinanza non italiana, ovvero nelle scuole collocate in fascia A; una qualsiasi tendenza all’appiattimento, invece, veicola messaggi distorti. Ad ogni modo, considerata l’estrema esiguità delle differenziazioni degli aumenti fra le fasce, riteniamo accettabile la proposta presentata dall’Amministrazione nel responsabile tentativo di trovare una soluzione condivisa.  

Per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione, a parità di merito, della maggiorazione della retribuzione di risultato, abbiamo manifestato invece netta contrarietà in quanto verrebbero riproposti gli stessi criteri per il riconoscimento della fascia di complessità dell’incarico, violando il principio per cui la retribuzione di risultato deve essere indipendente dalla complessità dell’incarico dirigenziale. Ciò benché si tratti di criteri, è bene precisarlo, che varrebbero solo a parità di merito e solo per il 5% di dirigenti che ottengono i punteggi più alti, mentre resta fermo che, se un dirigente ottenesse ad esempio 80 punti, avrebbe comunque diritto al 100% della retribuzione di risultato, anche se titolare di incarico di una scuola di fascia B o C. 

Abbiamo quindi proposto di eliminare dai criteri suddetti ogni riferimento a elementi per il calcolo della complessità delle scuole, difendendo il principio secondo cui la retribuzione di risultato deve essere del tutto scollegata da quella di posizione. 

Abbiamo per contro richiesto che siano valorizzati a tal fine altri profili: in prima battuta, il volume dei mandati firmati dal dirigente, anziché quello delle risorse assegnate, perché testimonia la capacità di spesa del dirigente medesimo; in seconda battuta, il maggiore punteggio riportato, nell’ordine, con riferimento agli obiettivi 2, 3, 4 e 1; in terza battuta, la minore anzianità nell’incarico poiché, con tutta evidenza, risulta più meritevole chi è preposto alla stessa scuola da un minor numero di anni.    

L’ANP ha infine chiesto informazioni circa la determinazione delle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche per il 2025-2026, considerata l’imminenza delle procedure di mobilità dei dirigenti. 

Su tale punto, l’Amministrazione si è riservata di fornire informazioni nel corso della prossima riunione già convocata per domani 27 maggio, pur condividendo la necessità di determinare il punteggio di complessità di ogni scuola, per l’anno scolastico 2025/2026, prima dell’inizio delle suddette operazioni di mobilità. 

Terremo aggiornati i nostri iscritti con la consueta tempestività sulle questioni affrontate in data odierna.