Il 28 ottobre 2025, presso la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio, l’ANP ha partecipato all’evento organizzato dall’ISPRA dedicato alla presentazione di tre rilevanti rapporti: l’Europe’s Environment 2025, il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Italia e il Rapporto Ambiente SNPA. 

L’analisi congiunta dei documenti ha consentito una visione delle problematiche esposte in grado di cogliere la dimensione europea, nazionale e regionale dello stato dell’ambiente. Infatti, gli oltre 300 indicatori in essi contenuti forniscono un quadro chiaro delle interconnessioni esistenti tra i diversi fenomeni ambientali, costituendo un’importante occasione per verificare la coerenza delle politiche attuate a vari livelli e per rafforzare la cooperazione internazionale. Misurazioni, open data e interoperabilità sono necessari per poter compiere scelte politiche efficaci e lungimiranti: i dati non sono meri esercizi tecnici ma possono diventare preziosi strumenti di responsabilità collettiva. 

Il rapporto dell’ISPRA, alla cui lettura rimandiamo per eventuali approfondimenti, presenta gli indicatori organizzati in cinque macrotemi: cambiamenti climatici, economia circolare, verso l’inquinamento zero, biodiversità e capitale naturale, turismo sostenibile.  

I dati confermano che il nostro Paese è alle prese con problemi persistenti di qualità dell’aria, con ampie fasce della popolazione ancora esposte a inquinanti che superano i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.  

Sussistono, inoltre, rilevanti criticità in ordine alla contaminazione delle acque superficiali e sotterranee da pesticidi e all’allarmante diffusione di rifiuti e micro-rifiuti marini nel Mediterraneo. 

Sul fronte dei cambiamenti climatici, negli ultimi trenta anni l’Italia ha registrato anomalie di temperatura media superiori all’indice globale, con progressiva perdita di massa media annua dei ghiacciai e consequenziale innalzamento del livello del mare che rappresenta un serio pericolo per la vivibilità delle coste. 

Dai rapporti presentati emerge chiaramente la necessità di rafforzare la capacità politica di legiferare sulla base di dati verificabili per contrastare efficacemente il cambiamento climatico, attraverso interventi incisivi come l’istituzione di un’authority per l’ambiente indipendente. 

L’ANP, nel prendere atto di tali problematiche, afferma la centralità del sistema scolastico in questa delicata fase di transizione. A tal fine, riteniamo fondamentale sostenere con urgenza la transizione energetica delle scuole attraverso specifici strumenti di finanziamento. In concreto, sarebbe quanto mai opportuno prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici scolastici e promuovere la costituzione di Comunità Energetiche Scolastiche (CES), capaci di condividere l’energia prodotta con il territorio circostante, trasformando la scuola in un attore proattivo del cambiamento. 

Il reporting ambientale, strumento chiave per rendere i dati accessibili a tutti, può far sì che ogni cittadino diventi parte attiva del sistema di tutela collettiva. A partire dai cittadini più giovani, i nostri studenti, che del futuro dovranno essere i principali destinatari delle politiche virtuose a favore della collettività.