Il rafforzamento della filiera tecnologico-professionale rappresenta uno dei principali obiettivi del Ministro Valditara che, infatti, ha dichiarato di voler costruire “un percorso che unisce scuola, ricerca e impresa per una formazione sempre più vicina alle esigenze degli studenti e del Paese”.
Su questo, l’ANP ha espresso condivisione, in quanto lo ritiene un efficace interscambio fra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, idoneo a favorire la circolazione delle esperienze, con indubbi effetti benefici anche in chiave orientativa.
Lo scorso mese di agosto sono stati assegnati 750.000 euro a ciascuna delle 54 istituzioni scolastiche selezionate, con un investimento complessivo di 40,5 milioni di euro per la realizzazione di spazi integrati e dinamici, aperti all’apprendimento e alla formazione sul campo, dotati di metodologie didattiche innovative e sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale. A ottobre sono stati stipulati gli accordi di concessione.
Questa meritoria iniziativa si sta scontrando, tuttavia, con alcuni severi impedimenti.
- Innanzitutto, le rigide norme del Codice dei contratti pubblici non consentono alle istituzioni scolastiche di effettuare procedure di acquisto al di sopra della soglia europea, allo stato attuale fissata a 221.000 euro.
- Inoltre, è impossibile frazionare gli acquisti a causa dell’esplicito divieto imposto dall’articolo 14, comma 6 del Codice, richiamato anche dall’Autorità di missione del Ministero nella recente nota n. 206159 del 26 novembre 2025.
- Infine, salvo rarissimi casi, le scuole non sono stazioni appaltanti qualificate.
I vincoli presenti nell’ordinamento, pertanto, rappresentano un insormontabile ostacolo all’ordinata realizzazione della progettualità delle scuole e questo, paradossalmente, limita proprio quell’autonomia scolastica che l’ingente stanziamento in questione intende valorizzare.
Di conseguenza, le 54 istituzioni scolastiche finanziate non hanno altra scelta che ricorrere a una stazione appaltante o centrale di committenza qualificata, come previsto dall’articolo 62, comma 6, lettera a) del Codice.
Si tratta di una strada percorribile – il Quaderno n. 1 del Ministero fornisce tutte le indicazioni operative – che comporta, però, un consistente allungamento della tempistica necessaria per completare la procedura di acquisto: reperimento della stazione appaltante qualificata, stipula dell’accordo, pubblicazione del bando, ricezione e comparazione delle offerte, aggiudicazione e sottoscrizione del contratto. Di conseguenza, le scuole sono esposte a un doppio rischio:
- non riuscire a sfruttare finanziamenti così importanti
- dover anticipare alle stazioni appaltanti qualificate disponibili il corposo corrispettivo per l’effettuazione delle gare, perdendolo qualora non riescano a rispettare le scadenze.
Ad avviso dell’ANP, è del tutto irrealistico pensare che
- l’affidamento si concluda entro la scadenza del 31 marzo 2026, come indicato dalla piattaforma;
- il termine ultimo per la conclusione dei progetti e per la presentazione della relativa richiesta di pagamento finale sia il 30 giugno 2026.
Chiediamo dunque al Ministero di:
- supportare le istituzioni scolastiche nel reperimento delle stazioni appaltanti o centrali di committenza qualificate, anche in considerazione dei recenti incrementi di personale ministeriale appositamente assunto e formato
- disporre una proroga di entrambi i suddetti termini
- rafforzare l’organico delle segreterie delle scuole, in modo che queste possano ottenere una qualificazione di almeno primo livello (SF3) e gestire gare per servizi e forniture proprio fino a 750.000 euro.
Ad avviso dell’ANP, sarebbe molto grave che progetti innovativi così importanti non potessero andare in porto a causa dell’inadeguatezza dell’ordinamento, vanificando così gli sforzi e l’impegno dei dirigenti scolastici coinvolti.
