Si è appena concluso il Consiglio Nazionale dell’ANP che si è riunito a Roma il 23 e 24 marzo.
Il dibattito, approfondito ed articolato, ha affrontato tutti i punti di maggiore attualità per la categoria e per il sistema paese.
In particolare, ha discusso il tema delle autonomie differenziate – oggi al centro del dibattito politico – e ne ha avviato un adeguato approfondimento.
Grande spazio è stato poi dedicato alla valutazione dei dirigenti delle scuole.
Su questo tema è stato approvato all’unanimità il documento che di seguito pubblichiamo.
Il Consiglio Nazionale dell’ANP, riunito in Roma il 23 e 24 marzo 2019, udita la relazione del Presidente nazionale e i successivi contributi raccolti in sede di confronto e di dibattito:

  • considera irrinunciabile la valutazione della dirigenza, anche al fine di contribuire al miglioramento della Pubblica Amministrazione che deve rispondere alle attese della collettività e ne deve interpretare e soddisfare le legittime istanze, in tempi celeri e con modalità proporzionate al risultato;
  • ribadisce la necessità che a tale valutazione debba corrispondere una retribuzione di risultato effettivamente parametrata agli obiettivi raggiunti e alle azioni intraprese;
  • ritiene che debba essere superato l’attuale sistema di valutazione, poiché non tiene conto delle condizioni oggettive di lavoro dei dirigenti delle scuole ed appare più volto a considerare aspetti formali, avulsi dal contesto, che aspetti sostanziali legati all’effettiva operatività;

Alla luce di quanto sopra l’ANP si impegna a partecipare in modo costruttivo al confronto presso il MIUR sul tema della valutazione che sarà avviato dopo la sottoscrizione definitiva del CCNL Area Istruzione e Ricerca 16-18.
Il Consiglio Nazionale considera necessario:

  • snellire l’attuale procedura senza duplicazione di documenti già in possesso dell’Amministrazione;
  • garantire procedure trasparenti con piena conoscenza da parte dei dirigenti dei criteri di valutazione, resi pubblici negli indicatori, descrittori, evidenze e in ogni altro elemento in possesso dei nuclei di valutazione;
  • prevedere solo indicatori che prendano in considerazione le azioni direttamente riconducibili al dirigente;
  • conoscere il protocollo comportamentale a cui i nuclei devono attenersi;
  • prevedere un colloquio in presenza a scuola per ogni dirigente valutato in modo da far emergere le reali problematiche e le reali condizioni di lavoro;
  • prevedere una composizione dei nuclei di valutazione che includa solo personale con qualifica dirigenziale, adeguatamente formato e qualificato;
  • garantire uniformità di comportamento da parte degli Uffici Scolastici Regionali in tutto il territorio nazionale
  • consentire attraverso il processo di valutazione al dirigente valutato di acquisire elementi per migliorare la propria azione professionale.