La circolare MIUR prot. 38905 del 28/08/2019 dispone, circa l’assunzione di personale docente da MAD, che “in un’ottica di trasparenza” siano pubblicati gli elenchi nominativi degli aspiranti docenti, che i relativi contratti di supplenza siano stipulati a seguito di “procedura comparativa” e che gli stessi contratti siano soggetti “agli stessi vincoli e criteri previsti dal regolamento, ivi incluse le sanzioni previste dall’articolo 8”.
Ad avviso dell’ANP, tali indicazioni non possono avere seguito per varie ragioni.
In primo luogo, ricordiamo che le circolari hanno natura meramente interpretativa e che non sono fonti del diritto. Esse, pertanto, non possono recare innovazioni all’ordinamento giuridico.
D’altronde, non può sostenersi in alcun modo che le disposizioni contenute nel D.M. 131/2007 siano applicabili alle MAD per la natura giuridica totalmente peculiare delle stesse.
Non riteniamo parimenti condivisibile l’asserito obbligo di attuazione di una “procedura comparativa”, in quanto l’ordinamento indica con tale locuzione lo strumento con cui le amministrazioni pubbliche conferiscono gli incarichi di lavoro autonomo (cfr. art. 7, c. 6 e 6-bis, del d.lgs. 165/2001), non i contratti di lavoro subordinato (in questo caso a tempo determinato) quali sono quelli di supplenza.
I princìpi privatistici posti a fondamento della riforma dell’ormai lontano 1992 imporrebbero, semmai, che la sottoscrizione di tali contatti fosse sostenuta e giustificata unicamente dall’adeguatezza del CV del contraente ai compiti di destinazione.
Evidenziamo anche che l’obbligo di previa pubblicazione degli elenchi nominativi degli intestatari delle MAD, oltre a non essere previsto da alcuna fonte normativa, costituisce per le segreterie uno sproporzionato aggravio di lavoro che, specie a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, produce una grave lesione del principio costituzionale del buon andamento.
Argomento, questo, che secondo consolidata giurisprudenza amministrativa consente addirittura di non ottemperare a richieste di accesso massive.
Chiediamo, dunque, che la circolare sia rivista nei termini suddetti per consentirne l’applicazione.