L’azione promossa dall’Anp – in collaborazione con l’ANIEF – a favore dei propri iscritti docenti specializzati (e specializzandi) nelle SSIS e nei corsi SFP, si è oggi concretizzata nella presentazione del ricorso al TAR, che era stato preannunciato in un precedente comunicato su questo sito.

Partendo dalla considerazione – prevista dalla legge n. 306/2000 e riconosciuta anche da molte sentenze di TAR – che l’abilitazione conseguita nei suddetti corsi è equiparata all’idoneità ottenuta nei concorsi a cattedre, il ricorso punta ad ottenere, in via cautelare, l’inclusione dei ricorrenti nelle graduatorie dei concorsi a cattedre per esami e titoli, con il punteggio conseguito nell’esame di Stato finale e, quindi, di arrivare ad una pronuncia di urgenza del giudice che disponga la nomina in ruolo dei ricorrenti già a partire dall’a.s. 2006/2007.

Il significato dell’azione intrapresa è evidente: oltre alla pur importante tutela degli interessi concreti di coloro per i quali è stato proposto il ricorso, si vuole affermare che nel reclutamento dei docenti deve essere adeguatamente riconosciuta e valorizzata la formazione specialistica. Un principio da tutti – a parole – condiviso; nel concreto andamento della politica scolastica del nostro Paese, invece, tutto si è mosso finora nella direzione esattamente opposta, a prescindere dal colore e dall’orientamento politico della maggioranza di governo. Crediamo che ad un reale sviluppo si possa arrivare solo con l’inversione di questa logica perversa, che ha portato alla formazione di un enorme e indistinto precariato e alla pratica delle nomine “ope legis”, senza tenere in alcun conto le esigenze delle singole scuole autonome nonché l’efficienza e l’efficacia del servizio scolastico da esse gestito.