Oggi, 1° agosto 2023, l’ANP ha sottoscritto in via definitiva il contratto collettivo nazionale integrativo sulle fasce di complessità della dirigenza scolastica e sulla relativa retribuzione di posizione per l’anno scolastico 2023/24, dopo avere apprezzato l’impegno e la celerità con cui l’Amministrazione si è dedicata a questo compito.

Si tratta, come abbiamo già avuto modo di puntualizzare, di un accordo che può essere definito storico in quanto pone fine alle sperequazioni determinate dalla previgente modalità di ripartizione del FUN, dal carattere regionale dei criteri per la graduazione delle scuole e dalla diversificata gestione dei vari dimensionamenti regionali.

Per la prima volta risulta effettivamente garantito il diritto dei colleghi a conoscere in anticipo l’importo della retribuzione spettante.

Sono stati raggiunti, inoltre, due obiettivi per noi irrinunciabili: l’equità (scuole di complessità diversa vanno collocate in fasce diverse e i rispettivi dirigenti vanno retribuiti diversamente) e la differenziazione retributiva (a fascia diversa deve corrispondere uno stipendio significativamente diverso).

I criteri di attribuzione a ciascuna scuola della fascia di complessità, fissati dal decreto dipartimentale del 20 luglio 2022, dovranno naturalmente essere rivisti quanto prima per rendere la graduazione più vicina alle concrete condizioni di difficoltà lavorativa dei colleghi.

In una parte minima di scuole, l’importo della parte variabile della retribuzione di posizione (PPV) diminuirà rispetto a quello del 2022/23 ma è importante notare che tale effetto, peraltro molto limitato e comunque inferiore a 40 euro netti mensili in due terzi dei casi, sarà annullato da un’apposita clausola di salvaguardia, fortemente voluta dall’ANP, che consentirà ai colleghi interessati di mantenere lo stipendio in godimento fino al termine dell’anno scolastico 2023/24.  Analogamente si potrà procedere per i prossimi anni scolastici, realizzando così un ulteriore obiettivo da noi perseguito fin dall’inizio della sequenza contrattuale.

Abbiamo inoltre chiesto di riconsiderare alcune situazioni – molto poche in verità – di non corretta attribuzione del punteggio di complessità, al fine di assicurare ai colleghi, quanto prima, la corresponsione della corretta PPV.

Nella stragrande maggioranza delle situazioni abbiamo ottenuto una significativa crescita della retribuzione, pari in media a 150 euro netti mensili; in alcuni casi si arriva a un aumento di oltre 500 euro netti mensili. 

Si tratta di aumenti importanti, conseguiti grazie alla coerenza della nostra azione sindacale e all’autorevolezza messa in campo dall’ANP durante le trattative.

La retribuzione dei colleghi in costanza di incarico dovrebbe essere aggiornata già da settembre 2023 grazie a un accordo tra il MIM e il MEF. I colleghi che inizieranno a settembre un nuovo incarico dovrebbero vedersi sistemata la retribuzione a ottobre. 

Nel frattempo, chiediamo la celere sottoscrizione dei CIR fino al 2022/23 incluso, con il corrispondente pagamento degli arretrati.

Naturalmente, anche se il CCNI ci avvicina ulteriormente all’obiettivo della piena armonizzazione retributiva con gli altri dirigenti dell’area contrattuale “istruzione e ricerca”, chiediamo al Ministro di agire in sede politica per reperire, con la prossima legge di bilancio, altre risorse economiche idonee a incrementare strutturalmente il FUN.

Sottolineiamo, però, che non intendiamo fermarci qui, malgrado la soddisfazione per l’importante risultato ottenuto.

Siamo, infatti, consapevoli dei vari problemi che affliggono la categoria nella gestione quotidiana delle scuole. Nei giorni scorsi abbiamo definito “una boccata d’ossigeno” lo stanziamento di 50 milioni di euro per il 2023 per quello che si potrebbe chiamare “organico PNRR”. Servono però soluzioni definitive alla grave carenza di personale che affligge le segreterie delle nostre scuole e che rende così difficile il lavoro dei dirigenti scolastici. La tematica delle difficoltà quotidiane dei colleghi e del carico di lavoro sempre meno sostenibile che grava su ciascuno di loro sarà uno dei punti principali su cui concentreremo la nostra attenzione e il nostro lavoro dei prossimi mesi. Lo metteremo all’attenzione dell’Amministrazione al fine di conseguire un reale e duraturo miglioramento delle condizioni di lavoro.