Come anticipato nel comunicato di ieri, le organizzazioni sindacali rappresentative dell’area dirigenziale “istruzione e ricerca” e l’ARAN hanno firmato, in data 13 marzo 2024, l’ipotesi del CCNL per il triennio 2019/21 le cui trattative erano iniziate lo scorso 17 gennaio. Prima della sottoscrizione definitiva, il testo verrà sottoposto ai consueti controlli da parte degli organismi preposti. 

L’ANP valuta positivamente l’accordo raggiunto nonostante il negoziato sia stato vincolato dalle medesime, ben note, limitazioni di carattere economico comuni a tutti gli altri contratti dirigenziali. Esso, infatti, ha recepito numerose istanze da noi proposte per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi.  

In relazione alla positiva e celere conclusione delle trattative, esprimiamo perciò grande apprezzamento sia per la disponibilità dimostrata dall’ARAN, nelle persone del Presidente Antonio Naddeo e della Direttrice Maria Vittoria Marongiu, che per il supporto fornito costantemente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e dal suo Capo di Gabinetto, Giuseppe Recinto. Apprezziamo anche la sostanziale comunanza di veduta con le altre sigle sindacali che, indubbiamente, ha contribuito alla rapida conclusione della trattativa. 

Di seguito, analizziamo le principali modifiche introdotte dal CCNL 2019/21.  

Il nuovo contratto prevede, dal 1° gennaio 2021, un aumento mensile di 135,00 euro “lordo dipendente” per la retribuzione tabellare il cui importo annuo (ripartito in 13 mensilità) da tale data sale a 47.015,73 euro, come per tutti gli altri dirigenti pubblici di seconda fascia. 

Inoltre, sempre dal 1° gennaio 2021, è previsto un aumento mensile di 60,00 euro “lordo dipendente” per la parte fissa della retribuzione di posizione, a carico del FUN, erogata anch’essa su 13 mensilità e il cui importo annuo sale a 13.345,11 euro, come per tutti gli altri dirigenti pubblici di seconda fascia. 

Evidenziamo che la trattativa ha consentito, diversamente da quanto accaduto con altri contratti dirigenziali, di far confluire nel FUN, senza ulteriori vincoli, delle somme originariamente destinate a incrementare la sola retribuzione di risultato. Si tratta, in media, di ulteriori 45,00 euro mensili, sempre “lordo dipendente”, che contribuiranno a finanziare il CCNI per il 2024/25.  

Dopo la sottoscrizione definitiva, naturalmente, gli aumenti consentiranno anche ai colleghi andati in quiescenza negli scorsi anni di vedersi adeguato l’importo della pensione in godimento.  

Sul piano normativo, il principale risultato ottenuto riguarda la maggiore gradualità delle sanzioni disciplinari che impedirà l’instaurarsi di pericolosi automatismi sanzionatori forieri, potenzialmente, di licenziamento pur in presenza di infrazioni bagatellari. È stato quindi ridotto il rischio di essere sanzionati per inadempimenti causati, spesso, da carenze del personale, uno degli elementi che più pesa sulla serenità dei colleghi dirigenti.  

In quest’ottica abbiamo anche ottenuto l’inserimento, nel testo del CCNL, di una importante clausola grazie alla quale, trascorsi due anni, non si può più tenere conto delle sanzioni per alcun aspetto della carriera e della valutazione del dirigente, come avviene nel caso della riabilitazione per il personale docente. 

Ai colleghi in servizio all’estero è finalmente riconosciuta la parte variabile della retribuzione di posizione, in conformità a tutte le decisioni della Magistratura del lavoro. 

Il problema dello stress lavoro collegato, seriamente sentito dai dirigenti scolastici a causa delle sempre più difficili condizioni di lavoro, è incluso tra le materie di confronto. L’ANP, pertanto, continuerà a sollecitarne la rilevazione e a sostenere la richiesta di una effettiva sostenibilità delle condizioni stesse. 

Per quanto riguarda la mobilità interregionale, l’ANP ha finalmente ottenuto miglioramenti molto considerevoli: 

  1. la trasformazione di una possibilità aleatoria, qual era quella offerta dall’articolo 9, comma 4, del CCNL del 15 luglio 2010, in un vero e proprio diritto soggettivo del collega richiedente; 
  2. il raddoppio secco, dal 30% al 60%, della frazione dei posti utilizzabili a tal fine; 
  3. l’eliminazione della condizione “fino a” in favore di una piena esigibilità della percentuale prestabilita senza limitazioni da parte dell’Amministrazione. 

Tale norma, ovviamente, non sarà applicabile alla mobilità per l’a.s. 2024/2025, dati i tempi tecnici presumibilmente necessari per la sottoscrizione definitiva del CCNL. 

L’ANP, pertanto, riproporrà a breve di adottare un intervento legislativo urgente sulla falsariga di quanto già fatto, con successo, negli anni precedenti. In un’apposita nota a verbale, inoltre, abbiamo richiamato la necessità di prevedere, nel CCNL 2022/24, ulteriori misure atte a favorire il rientro nella regione di residenza dei colleghi che ormai da troppo tempo si trovano a lavorare lontano da casa. 

Altra novità considerevole è l’introduzione, al pari di quanto previsto dagli altri contratti delle aree dirigenziali, della possibilità di svolgimento del lavoro anche in modalità a distanza, previo accordo con il Direttore dell’USR. Si tratta di un altro passo avanti nella tutela dell’equilibrio tra vita familiare e lavoro che riteniamo possa aiutare significativamente molti colleghi. 

È stata inoltre istituita la figura del dirigente mentore che permetterà ai colleghi neoassunti di beneficiare delle competenze di un collega esperto per essere accompagnati nella delicata fase di avviamento del suo nuovo lavoro, vivendola così con maggiore serenità. Al riguardo, l’ANP ha chiesto e ottenuto l’abbassamento del limite minimo di anzianità per svolgere la funzione di mentore a dieci anni. 

Infine, ma non ultimo per importanza, abbiamo chiesto e ottenuto, conformemente a quanto stabilito in altri CCNL firmati recentemente, il riconoscimento contrattuale del diritto all’identità alias. 

In conclusione, l’ANP valuta positivamente il testo dell’ipotesi di accordo pur non dimenticando che l’armonizzazione retributiva con i colleghi della stessa area contrattuale non può ancora dirsi raggiunta. 

Nei prossimi giorni, quindi, chiederemo al Ministro Valditara un preciso impegno politico in questa direzione: i dirigenti scolastici meritano quanto prima il pieno riconoscimento del grande impegno che dedicano, senza risparmio, all’educazione delle generazioni future.