Sia pure esprimendosi ancora in fase di esame dei ricorsi di sospensione cautelare della procedura concorsuale il TAR Lazio, con la sentenza che pubblichiamo in allegato, si pronuncia – rigettandole – su alcune delle censure proposte dai ricorrenti.

La sentenza, emessa dalla Camera di Consiglio del TAR Lazio il 15 marzo scorso, dichiara infatti l’infondatezza del ricorso nella parte in cui eccepiva che i candidati sarebbero stati danneggiati dalla presenza, nel famigerato “librone”, di circa 1.000 quesiti erronei o ambigui. Sul punto, i giudici asseriscono che:

  • i quesiti erronei, pur presenti nella banca dati, non sono stati presi in considerazione dal MIUR nell’effettuazione del sorteggio dei 100 poi proposti ai candidati in sede di prova preselettiva;
  • anche se alcuni di questi fossero stati incerti o sbagliati nelle risposte, tale incertezza non avrebbe inciso sulla par condicio dei concorrenti, tutti chiamati a rispondere sui medesimi quesiti, bene o male confezionati;
  • analogamente a quanto sopra detto in tema di par condicio, anche la lamentata esiguità del tempo a disposizione per leggere il testo dei quesiti e formulare le relative risposte non può essere considerata rilevante in quanto tutti candidati erano sottoposti alle medesime limitazioni.

Nonostante l’estrema positività di questo risultato in sede giurisdizionale, che si aggiunge a tutti gli altri già ottenuti con il determinante intervento di Anp, siamo ancora nella fase dell’esame delle richieste di sospensione cautelare.

La controversia, quindi, non è ancora giunta al termine in quanto sta per aprirsi la decisiva fase di merito, nella quale i giudici esamineranno in concreto le censure presentate dai ricorrenti. In tale fase è necessario che i controinteressati siano presenti in giudizio per opporre le opportune controdeduzioni. Per questo l’Anp continua la sua azione di sostegno al concorso ed ai candidati invitando tutti coloro che non hanno ancora aderito alla nostra iniziativa per la presentazione degli interventi ad opponendum a farlo al più presto. E’ necessario, infatti, non abbassare la guardia e continuare a promuovere la costituzione dei controinteressati in tutte le sedi ed in tutti i gradi di giudizio, in quanto un eventuale accoglimento nel merito potrebbe provocare l’arresto – forse definitivo per molti anni a venire – della macchina concorsuale, con tutte le nefaste conseguenze sulla professione e sul profilo dei dirigenti oggi in servizio e sulle legittime aspettative dei docenti che aspirano alla dirigenza.

Le istruzioni per aderire e la modulistica sono riportate nel nostro comunicato del 29 novembre (cliccare qui).

Ricordiamo che possono costituirsi in giudizio o intervenire ad opponendum tutti i docenti ammessi, sia iscritti che non iscritti all’Anp.