L’ANP ha partecipato ieri, 7 novembre 2023, alla riunione avente per oggetto l’informativa sulla bozza di Regolamento attuativo della riforma degli istituti tecnici, ai sensi dell’articolo 26 del decreto-legge n. 144/2022, e sulla bozza di Decreto ministeriale per le modalità di funzionamento dell’osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, previsto dall’articolo 28 del medesimo decreto-legge. 

L’Amministrazione, rappresentata dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, Dott. Fabrizio Manca, ha illustrato il contenuto delle bozze dei due provvedimenti, ricordando che il procedimento di emanazione di un atto di natura regolamentare è piuttosto articolato, poiché prevede il parere del CSPI, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato e la registrazione da parte della Corte dei conti. L’iter del decreto ministeriale, invece, si presenta più semplice. 

Illustrando la bozza di Regolamento, il Dott. Manca, coadiuvato dalla Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatore nazionale della segreteria tecnica del corpo ispettivo, e dalla Dott.ssa Rosalba Bonanni, ha sottolineato che tale provvedimento incide principalmente sugli aspetti organizzativi dell’istruzione tecnica, mentre i quadri orario delle varie articolazioni degli indirizzi saranno stabiliti da un successivo Decreto ministeriale. Punti centrali della bozza di Regolamento, inoltre, sono la possibilità dei CPIA di attivare percorsi di secondo livello, la rilevanza data alla didattica per competenze e alla progettazione interdisciplinare, l’abolizione delle opzioni, compensata dall’incremento al 25% delle quote di autonomia, dalla possibilità di costruire i curricoli dando spazio anche alle aree territoriali e dalla presenza del 30% di flessibilità nell’ultimo anno, l’aumento della compresenza (estesa anche al settore economico), la revisione delle finalità del primo biennio con l’incremento delle discipline di indirizzo, la possibilità di iniziare i percorsi di PCTO già nel secondo anno, l’internazionalizzazione dei percorsi, la presenza del CLIL sin dal terzo anno e la possibilità di stipulare Patti educativi 4.0 con gli stakeholder del territorio. 

L’ANP ha espresso la convinzione che la riforma dovrebbe rappresentare l’occasione per restituire agli istituti tecnici la dignità che meritano. Abbiamo quindi suggerito che l’Amministrazione trovi il coraggio di cambiare davvero, senza limitarsi a piccoli ritocchi. Nel merito del testo esaminato, l’ANP ha espresso apprezzamento per gli obiettivi che si intendono realizzare, ma ha anche manifestato la propria perplessità, dovuta al fatto che le nuove norme si calerebbero in un contesto normativo e contrattuale che non appare supportare adeguatamente i processi di riforma. In particolare, abbiamo osservato che: 

  • la riforma degli istituti tecnici si incrocerebbe con l’attivazione, in via sperimentale, dei percorsi quadriennali previsti dal disegno di legge sulla filiera della formazione tecnica. Ciò potrebbe creare un ingorgo normativo, fra percorsi vecchi, nuovi e sperimentali, con difficoltà di attuazione da parte delle istituzioni scolastiche e di difficile gestione per i dirigenti scolastici 
  • il testo proposto prevede che l’assetto dei percorsi di istruzione tecnica sia incentrato sulla metodologia della didattica per competenze e basato su una progettazione interdisciplinare. Si tratta di aspetti che ci vedono particolarmente favorevoli, purché siano accompagnati da una formazione obbligatoria per il personale, in mancanza della quale il passaggio da una scuola del “dire” a una scuola del “fare” non raggiungerebbe una diffusione di sistema e resterebbe limitata ad alcune iniziative virtuose 
  • abbiamo chiesto che sia esplicitato a chi spetti la definizione dei curricoli in connessione con le esigenze della “area territoriale”, considerata anche la ripartizione delle competenze statali e regionali prevista dalla Costituzione 
  • la quota di autonomia viene confermata ed elevata al 25% ma, in assenza di una previsione che assicuri la stabilità dell’organico, il suo utilizzo resterà pesantemente condizionato 
  • le attività di PCTO saranno attivabili sin dalla seconda classe; tuttavia, viene tenuta ferma la loro durata complessiva che, a nostro parere, andrebbe corrispondentemente innalzata, non solo per l’estensione al secondo anno, ma anche per favorire il raggiungimento dei nuovi obiettivi 
  • da valutare positivamente la strutturazione degli uffici tecnici in tutti gli indirizzi e il mantenimento di dipartimenti e comitati tecnici scientifici che, a parere di ANP, sarebbe bene sostenere con provvedimenti specifici 
  • molto positiva anche l’introduzione di norme per l’internazionalizzazione dei percorsi e la possibilità di stipulare Patti educativi 4.0. Tuttavia, per quanto riguarda l’insegnamento con la metodologia CLIL, la mancanza di uno specifico obbligo di formazione rischia anche in questo caso di compromettere il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che la riforma intende perseguire 
  • quanto alla certificazione delle competenze, abbiamo chiesto che il modello proposto sia coordinato con gli altri in preparazione presso il Ministero 

La riunione è stata aggiornata al prossimo 16 novembre. Terremo informati i colleghi sugli sviluppi della discussione.