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Poco dopo la conclusione dell’incontro presso il Ministero dell’istruzione e del merito l’ANP ha ricevuto dall’Aran la convocazione per l’apertura della trattativa per il rinnovo del CCNL del personale dell’Area Istruzione e Ricerca – Triennio 2019/21.

L’ANP ha partecipato oggi, 11 gennaio 2024, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito all’incontro di confronto sul Dimensionamento della rete scolastica.  

L’Amministrazione, rappresentata dal Capo di Gabinetto, Dott. Recinto, dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Dott.ssa Carmela Palumbo e dal Capo Dipartimento per le risorse umane e finanziarie, Dott. Jacopo Greco, ha illustrato lo stato di attuazione della disposizione – contenuta nel decreto “Milleproroghe” – che consente di incrementare, per il solo anno scolastico 2024/25 e in misura pari al 2,5% del previsto contingente di dirigenti scolastici e DSGA, il numero di autonomie scolastiche funzionanti. La stessa disposizione ha previsto di dilazionare fino al 5 gennaio 2024 il termine per l’approvazione del piano di competenza delle Regioni. 

L’Amministrazione ha confermato che la norma non incide sull’organico di dirigenti scolastici e DSGA previsto per il triennio 2023/2026 dall’apposito decreto interministeriale. Ha altresì ribadito che le istituzioni “salvate” per l’anno scolastico 2024/25 andranno a reggenza e, di conseguenza, non rileveranno ai fini della mobilità interregionale e regionale dei dirigenti. 

Le Regioni che hanno usufruito della deroga del 2,5% lo hanno fatto in misura piena. Altre, come la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia che avevano già predisposto i piani nei termini e in coerenza con gli obiettivi loro assegnati senza ricorrere alla deroga del 2,5%, hanno la facoltà di usufruire comunque delle risorse a esse destinate per incrementare il numero di incarichi di esonero e semiesonero in favore dei collaboratori dei dirigenti quale indispensabile misura di accompagnamento del piano di dimensionamento. 

L’Amministrazione, inoltre, ha comunicato che il FUN 2024/25 sarà integrato dalla quota – stimabile in circa 3,5 milioni di euro “lordo Stato” – necessaria per remunerare le 185 reggenze attivate per effetto della norma.  

L’ANP è intervenuta formulando le seguenti osservazioni. 

In premessa, abbiamo preso atto con soddisfazione dell’integrazione del FUN finalizzata a fare fronte alla maggiore spesa per le reggenze. 

Tuttavia, abbiamo segnalato come sul medesimo FUN 2024/25 sembri prospettarsi un paradossale e inaccettabile arretramento rispetto ai valori degli anni precedenti. Di conseguenza, abbiamo chiesto di integrarlo quanto prima per proseguire, in nome dell’equità e del rispetto nei confronti del lavoro dei colleghi, il cammino di armonizzazione retributiva verso gli altri dirigenti della medesima area contrattuale. In un momento così gravoso per i dirigenti occorre che il decisore politico lanci un concreto e inequivocabile segnale di attenzione. Diversamente, si rischia di demotivare una categoria di rilevanza strategica nel sistema scolastico. 

Inoltre, abbiamo espresso forte dissenso rispetto alle scelte di razionalizzazione della rete scolastica operate da alcune Regioni, titolari delle scelte stesse. Molti accorpamenti tra sedi scolastiche, infatti, sono state disposti sulla base della sola consistenza numerica della componente studentesca ma senza tenere conto della loro geolocalizzazione, con la conseguente creazione di reti poco funzionali ed efficienti che disattendono la ratio della norma. Abbiamo pertanto chiesto che l’Amministrazione vigili su tali piani attraverso gli USR, pur nel rispetto delle rispettive competenze. 

Abbiamo poi affrontato la questione del rinnovo contrattuale dell’area “istruzione e ricerca” e abbiamo denunciato lo scandaloso ritardo nell’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2019/21. Si tratta dell’unico CCNL in questa deprecabile condizione. Addirittura, non vi è ancora traccia dell’atto di indirizzo di competenza del Ministro della Pubblica Amministrazione. Un simile ritardo non può che essere percepito come sintomo di scarsa attenzione per la categoria e non possiamo attendere oltre. Abbiamo pertanto chiesto che l’Amministrazione solleciti con decisione il Ministro Zangrillo affinché provveda. 

In merito alle difficoltà di utilizzo della Piattaforma degli acquisti, infine, pur prendendo atto del recentissimo comunicato del Presidente dell’ANAC che fornisce le Indicazioni di carattere transitorio sull’applicazione delle disposizioni del codice dei contratti pubblici in materia di digitalizzazione degli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro, abbiamo denunciato la grave situazione di stallo in cui versano tutte le pubbliche amministrazioni a fronte di una digitalizzazione – da tempo annunciata – che non risulta operativa né funzionale. È evidente che un driver strategico per il miglioramento della P.A. qual è proprio il processo di digitalizzazione, se implementato male, non può che portare alla paralisi e a un punto di non ritorno, a discapito del miglioramento del sistema. La sostenibilità del lavoro risulta compromessa soprattutto nelle istituzioni scolastiche, dotate di organici di segreteria notoriamente carenti sul piano numerico e su quello delle competenze del personale. Abbiamo chiesto di potenziarli, intervenendo sul D.P.R. n. 119/2009, per adeguarli alle diverse esigenze e alle più complesse fisionomie delle istituzioni scolastiche attuali. Tale potenziamento, peraltro, deve avere carattere strutturale e non può basarsi su modalità di reclutamento inefficaci e impraticabili come quelle previste per l’attivazione degli incarichi del personale ATA connesso al PNRR. Tali modalità attingono a linee di investimento in parte già impegnate e che hanno, comunque, carattere aleatorio in quanto dipendenti dal raggiungimento, valutabile solo ex post, dei target. Ne consegue, di fatto, un grave pregiudizio all’azione dirigenziale e alla stessa attuazione del PNRR. 

L’Amministrazione, in replica, ha fornito numerose delucidazioni. 

Con specifico riferimento alla tematica del FUN da noi sollevata, ha comunicato di avere accertato considerevoli risparmi, quantificati tramite un apposito decreto interministeriale, attualmente in corso di registrazione presso la Corte dei conti. L’ammontare dei risparmi è approssimativamente pari a 8,6 milioni più ulteriori 17,4 milioni riferibili, rispettivamente, ai 4/12 e agli 8/12 dell’anno scolastico 2023/24. Tali somme confluiranno nel FUN 2024/25 e, unitamente a quelle stanziate dalla legge di bilancio 2024 nonché a quelle derivanti dal dimensionamento, consentiranno la stabilizzazione del FUN.  

Circa l’Atto di indirizzo per il CCNL 2019/21, l’Amministrazione si è impegnata a sollecitarne l’invio perché si arrivi in tempi brevi all’apertura della contrattazione.  

Per quanto concerne le problematiche concernenti la piattaforma telematica degli acquisti, il MIM si è detto consapevole dei rischi connessi all’insostenibilità della situazione e, facendosi portavoce delle istituzioni scolastiche, ha avviato una interlocuzione con l’ANAC con cui terrà a breve un incontro per rappresentare le specificità del mondo scolastico e individuare soluzioni adeguate. La comunicazione del Presidente dell’ANAC, relativa alla possibilità di utilizzare la piattaforma contratti pubblici (PCP) anche per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro fino al 30 settembre 2024, costituisce solo un rimedio temporaneo. È inoltre in fase di studio la realizzazione di un webinar con la partecipazione dell’ANAC stessa e della CONSIP, gestore del MEPA. 

Infine, per quanto riguarda la gestione dell’organico PNRR, l’Amministrazione ha preannunciato l’indizione, a breve, di una riunione dedicata alle criticità determinate dalle disposizioni di cui all’articolo 20-bis del decreto-legge n. 145/2023, convertito dalla Legge n. 191/2023. 

Aggiorneremo tempestivamente i nostri iscritti sugli sviluppi delle rilevanti questioni affrontate.