La CIDA, Confederazione Italiana dei Dirigenti e delle Alte Professionalità, ha contestato l’accordo raggiunto ieri 18 gennaio 2007 dal Governo con OO.SS. scarsamente rappresentative dei dirigenti pubblici.

Si riportano di seguito il testo del telegramma inviato oggi da CIDA, CONFEDIR e COSMED al Presidente Prodi e ai Ministri Nicolais e Padoa Schioppa ed i comunicati stampa della CIDA e della CIDA-FP.

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Testo del telegramma

Scriventi Confederazioni maggiormente rappresentative dirigenza pubblica esprimono sconcerto et protesta per accordo 18 gennaio su pubblico impiego et dirigenza pubblica firmato da Governo con CGIL CISL UIL, scarsamente rappresentative nostre categorie. At rifiuto metodo aggiungesi preoccupazione per contenuti potenzialmente lesivi potere organizzativo nonché prossimi contratti collettivi aree dirigenziali. Chiedesi pertanto urgente riapertura confronto at livello politico per verifica contenuti Accordo relativi at dirigenti pubblici.

CIDA CONFEDIR COSMED.

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Comunicato stampa di CIDA – CONFEDIR – COSMED

CIDA, CONFEDIR e COSMED hanno protestato con forza per l’Accordo del 18 gennaio firmato tra Governo e CGIL CISL UIL sul pubblico impiego, tenendo all’oscuro le tre Confederazioni maggiormente rappresentative della dirigenza pubblica, ferme sostenitrici del merito, della responsabilità e del rigore nella gestione delle pp.aa.. Nel telegramma inviato oggi al Presidente Prodi e ai Ministri Nicolais e Padoa Schioppa si contesta il metodo, perché CGIL CISL UIL sono poco rappresentative delle categorie dirigenziali, si esprime preoccupazione per i contenuti dell’Accordo, che possono pregiudicare sia l’esercizio del potere organizzativo che i prossimi contratti collettivi della dirigenza, e si chiede l’apertura di un confronto a livello politico per verificare tali contenuti ed i loro effetti sul funzionamento degli apparati pubblici.

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Comunicato stampa di CIDA-FP

La CIDA-FP contesta il metodo seguito dal Governo nel confronto con le Parti Sociali in funzione dei rinnovi contrattuali, innanzitutto per il fatto che ha escluso le rappresentanze maggioritarie della dirigenza nel quadro della riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Con ciò ha calpestato il principio costituzionale della libertà sindacale, rendendo sostanzialmente irrilevanti le scelte di adesione dei lavoratori.

Nel merito del Memorandum contesta:

  • l’eccessiva enfasi data alla contrattazione, anche in sedi improprie per materia, con un sostanziale scippo delle competenze del Parlamento;
  • la compressione del ruolo dei dirigenti della P.A. che diventano ostaggio delle Organizzazioni sindacali;
  • il dirottamento sul restante personale delle economie discendenti dalla riduzione del numero dei dirigenti.

Giorgio Rembado – Presidente Federazione FP-CIDA

Roma, 19 gennaio 2007